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Archivio: Febbraio 2016
Perché il FMI treme soprattutto Russia e America Latina
Più rischi e meno crescita. È, in estrema sintesi, il messaggio dell’ultimo aggiornamento delle previsioni del Fondo monetario internazionale che martedì scorso ha limato dello 0,2% le stime sulla crescita globale fissata ora al 3,4% per il 2016 e al 3,6% per il 2017. Più che la Cina, che ha visto confermate le sue prospettive di crescita sui valori indicati dal Fondo lo scorso ottobre (+ 6,3% nel 2016 e + 6% nel 2017), i focolai di crisi sembrano annidarsi in America Latina e Russia.
Il Brasile è il paese che ha subito il taglio delle previsioni più drastico. Quelle per il 2016 sono state ridotte del 2,5% e ora il Pil è atteso in calo del 3,5%. Nel 2017 è invece prevista crescita zero, in questo caso con una sforbiciata del 2,3% rispetto all’outlook dello scorso ottobre. Il Fondo vede un rallentamento della crescita in Messico e Colombia mentre il Venezuela sembra avviato a grandi passi verso il tracollo economico. Nel complesso il Centro Sud America dovrebbe chiudere il 2016 a meno 0,3%, secondo anno consecutivo di arretramento come non accadeva dal 1983. Dall’altra parte del mondo Mosca è alle prese con il crollo dei prezzi di petrolio e gas, di cui è grande esportatrice, che sta trascinando al ribasso le quotazioni del rublo. Quest’anno il Pil russo dovrebbe arretrare dell’1% dopo il pesante – 3,7% del 2015. Per il 2017, petrolio permettendo, gli economisti di Washington si attendono il ritorno ad una modesta crescita (+ 1%).
Rimane poco entusiasmante la situazione dell’aera euro che pure vede le sue stime lievemente migliorate. La crescita economica viene fissata all’1,7% sia quest’anno che il prossimo. Tra i big la Spagna è quella che dovrebbe far meglio (+ 2,7% nel 2016 e + 2,3% nel 2017). Poi la Germania (+ 1,7% sia nel 2016 che nel 2017) e la Francia (+ 1,3 e + 1,5%). Chiude il quartetto l’Italia che vede le sue stime invariate a + 1,3% quest’anno e a + 1,2% il prossimo. Gli Stati Uniti viaggeranno ad un ritmo quasi doppio (+ 2,6% in entrambi gli anni) ma un po’ più lentamente rispetto a quanto stimato lo scorso ottobre.
Da segnalare in positivo la performance dell’India che si distingue come l’economia più dinamica al mondo grazie al + 7,5% atteso quest’anno e nel 2017. Per il Giappone è sostanzialmente confermato un deciso rallentamento nel biennio: dal + 1% del 2016 si scende ad un + 0,3% nel 2017. Sensibile revisione delle stime per l’Arabia Saudita che non andrà oltre un + 1,2% quest’anno e un + 1,9% il prossimo. Come si vede a dispensare gioie e dolori tra i paese del mondo sono soprattutto i prezzi del greggio. La caduta così repentina degli ultimi mesi ha colpito duramente molti paesi esportatori e complessivamente sta avendo un effetto negativo sulle prospettive di crescita. Secondo l’Fmi i prezzi dovrebbero calare ancora nel 2016 con un meno 17,6 rispetto alle media del 2015 per poi recuperare in parte nel 2017 (+ 14%).
di Mauro Del Corno
Fonte: Il Sole 24 Ore - http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-25/perche-fmi-teme-soprattutto-russia-e-america-latina-170822.shtml?uuid=ACAdT5bC
Argentina - Santiago del Estero ospita
È stata inaugurata al Centro Culturale Bicentenario di Santiago del Estero in Argentina la mostra “Italia del futuro”, organizzata dalla Farnesina e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in collaborazione con Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (SSUP). Obiettivo dell’iniziativa e’ presentare all’estero le eccellenze scientifiche del nostro Paese, dalla robotica alla fisica delle particelle, dalla salute alle tecnologie per i trasporti alla tutela dei beni archeologici e culturali. L’esposizione, che durerà fino al 30 aprile, gode del sostegno del Governo della Provincia di Santiago del Estero e fa parte delle iniziative per l’Anno dell’Italia in America Latina.
“L’Italia del futuro”
Il percorso espositivo presenta esempi di tecnologie o progetti che vedono l’Italia in un ruolo di primo piano ed e’ costituita da postazioni o isole, ciascuna delle quali dedicata a una specifica area tematica. Si tratta, peraltro, di una mostra itinerante, sia in Argentina sia nell’intera regione latino americana attraverso il quale presentare importanti innovazioni di cui l’Italia e’ stata artefice e pioniera a livello internazionale, che testimoniano il dinamismo e la capacita’ di rinnovarsi del nostro Paese, proiettato nel futuro, ma con radici in una cultura plurimillenaria.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/argentina-santiago-del-estero-ospita.html
Italia-Messico - Si lavora contro criminalità transnazionale
L’Ambasciatore italiano a Città del Messico, Alessandro Busacca, accompagnato dal consigliere Simone Landini e dall’Esperto per la Sicurezza della sede diplomatica, il maggiore Guido Iannelli, ha incontrato il vice-procuratore generale per gli Affari giuridici e internazionali della Procura Generale della Repubblica, Jose’ Alberto Rodriguez Calderon. Focus del colloquio, le attività congiunte sul contrasto alla criminalità transnazionale e alcuni temi della cooperazione giudiziaria bilaterale. Soprattutto a seguito della visita in Messico dal 3 al 5 novembre del 2015 del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e del Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, su invito del procuratore generale messicano, Arely Gomez.
Il ministro, oltre a partecipare ad un seminario sullo scambio di esperienze nella lotta contro le organizzazioni criminali e il riciclaggio di denaro, ha incontrato la signora Gomez e ha avuto colloqui istituzionali: con il presidente della Camera dei Deputati, Jose de Jesus Zambrano Grijalva, e con quello della Commissione nazionale per i Diritti Umani, Luis Raul Gonzalez Perez . Nelle occasioni il Guardasigilli e il Procuratore Nazionale hanno presentato l’esperienza italiana per contrastare la criminalità transnazionale ed in particolare il narcotraffico, sia sul versante normativo sia su quello operativo, approfondendo i temi legati alla gestione dei collaboratori di giustizia, alla confisca dei beni della criminalità organizzata, al carcere duro per i mafiosi, alla lotta al riciclaggio, ai sequestri e alla tratta di esseri umani.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Bolivia: 3 nuovi giacimenti gas, aumento 40% riserve Paese
Sono stati scoperti tre nuovi giacimenti di gas (Bouyi, Boicobo e Ipaguazu) nel Dipartimento di Tarijas in Bolivia. I giacimenti, secondo le prime stime, faranno incrementare le attuali riserve della Bolivia del 40%. La produzione dei nuovi siti dovrebbe superare anche la potenzialità del più grande campo in produzione, quello di Margarita e consentire dal 2019 un utile netto superiore a 1,3 miliardi di dollari. Il ministro degli Idrocarburi ha assicurato che i lavori per lo sfruttamento del nuovo giacimento a Bouyi (il più grande dei tre) inizieranno nel 2017, con un investimento di 92 milioni di dollari. Gli altri giacimenti, più vicini a quello di Margarita, non richiederanno investimenti così rilevanti, potendo contare sulle infrastrutture già funzionanti.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Menci: dalla Toscana al Brasile
Il trasporto mondiale di merci viaggia su ruote aretine. Su sempre più strade di ogni continente sono infatti presenti i semirimorchi per camion prodotti a Castiglion Fiorentino da Menci, azienda nata nel lontano 1927 che è ormai diventata leader del settore a livello globale. Giordania e Brasile sono solo gli ultimi due Paesi che hanno riconosciuto in Menci la capacità di adeguare la propria produzione alle loro singole esigenze e di progettare i migliori mezzi per affrontare le più differenti problematiche ambientali, meteorologiche, strutturali e legali. Questa competenza ha trovato espressione proprio nei mercati giordani e brasiliani attraverso la realizzazione di Hopper e Bitrem, due semi-rimorchi studiati all’interno dello stabilimento castiglionese per rispondere in maniera professionale e all’avanguardia alle caratteristiche di queste due aree geografiche.
«Ormai da tempo abbiamo superato i confini italiani - spiega Marco Menci, uno dei titolari dell’azienda, - affermandoci come una realtà internazionale capace di proporre soluzioni personalizzate ai singoli Paesi e alle singole regioni. I nostri duecento dipendenti ci permettono di affrontare ogni criticità con competenza, professionalità e creatività, portando dunque il nostro marchio sulle strade di tutto il mondo».
Per trasportare potassio in polvere in Giordania, Menci ha studiato e lanciato Hopper, un semirimorchio in alluminio caratterizzato da elevata resistenza all’usura (necessaria per l’elemento salino trasportato) e da una leggerezza tale da poter percorrere a basso consumo lunghi tragitti nel deserto. In parallelo, l’azienda castiglionese ha presentato al Fenatran di San Paolo, il Salone Internazionale del Trasporto, un’altra novità nel panorama del trasporto delle polveri: il Bitrem. Quest’ultimo è un semirimorchio che, dopo aver effettuato numerosi test e simulazioni, è risultato particolarmente performante e sicuro per le peculiarità del territorio brasiliano. Con questo mezzo, tra l’altro, Menci consolida il proprio legame con il Brasile dopo che, nei mesi scorsi, aveva attivato una joint-venture con la Noma do Brasil volta ad uno scambio di know-how e di competenze per diventare ancora più forte nel mercato sudamericano.
«Hopper e Bitrem – aggiunge Menci, – testimoniano la nostra capacità di rispondere alle singole situazioni ambientali e geografiche, configurandoci come innovatori del settore e aprendo così nuove prospettive per un’ulteriore crescita. Menci è già un’azienda di riferimento per Africa, Medio Oriente ed Est Europa, ma differenziando i nostri prodotti alle singole realtà siamo pronti a portare il nostro marchio in sempre nuovi mercati».
Fonte: Arezzo Notizie - http://www.arezzonotizie.it/economia/menci-da-castiglion-fiorentino-alle-strade-di-brasile-e-giordania/
General Motors: dubbi su investimenti in Brasile
General Motors riconsidererà i suoi piani di investimento in Brasile, se la situazione economica e politica non migliorerà: lo rendono noto i media brasiliani citando dichiarazioni del presidente di GM, Dan Ammann.
Fino all’anno scorso, la casa automobilistica prevedeva di investire 1,62 miliardi di dollari in nuovi prodotti e tecnologia nel gigante sudamericano fino al 2019. Ma l’attuale recessione (la peggiore in 25 anni) ha colpito duramente il settore nel Paese, che sino a poco tempo fa era uno dei cinque maggiori mercati di veicoli al mondo.
Fonte: Ansa 22 - http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/02/22/gm-dubbi-su-investimenti-brasile_bb1b5c1b-64df-4c55-9efd-0cf166567fa1.html
Il Brasile verso l’apertura del settore petrolifero
La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, dopo aver dichiarato giorni fa di essere disposta a rivedere la legislazione che regola la presenza di operatori stranieri nel settore brasiliano degli idrocarburi, ha deciso di proporre una nuova formula che ridimensiona il ruolo della nazionale Petrobras nei bacini pre-salt.
Attualmente, Petrobras ha l’obbligo di partecipare almeno al 30% e di guidare il consorzio che sfrutta tali bacini. I pre-salt, che si trovano sotto le acque dell’oceano a largo delle coste del Brasile, rappresentano una fonte di ricchezza alla quale il paese non può rinunciare. La legge restrittiva per gli operatori stranieri ha causato un rallentamento, se non proprio il rifiuto, degli investimenti d’oltre confine. L’annuncio della Presidente è giunto mentre una nuova proposta di legge è al vaglio del Senato.
Tuttavia, la manovra della Rousseff per sottrarsi alle pressioni economiche e politiche, provenienti soprattutto dall’esterno, potrebbe accendere una ulteriore controversia interna. Infatti, la revisione della legge sullo sfruttamento dei pre-salt era una delle principali questioni che si prospettavano sullo sfondo delle azioni dell’opposizione, che minacciava la Presidente con l’arma dell’impeachment.
di Paolo Balmas
Fonte: Transatlantico
http://www.transatlantico.info/2016/economia/il-brasile-verso-lapertura-del-settore-petrolifero
Messico: Opportunità nell'energia geotermica
“Energia Geotermica, scambio di esperienze e prospettive tra Italia e Messico”. E’ questo il focus di un workshop che si terra’ oggi all’Istituto italiano di cultura (IIC) di Città del Messico. L’iniziativa sarà l’occasione per uno scambio di esperienze e progetti su una fonte di energia rinnovabile, sottoutilizzato nel paese, nonostante abbia un potenziale enorme. Ciò, nel quadro della riforma energetica recentemente adottata dal governo messicano come parte delle discussioni in corso seguito della COP21, l’incontro sui cambiamenti climatici tenutosi a Parigi a dicembre del 2015. Al workshop parteciperanno rappresentanti di aziende, degli istituti di ricerca dei due paesi, del Consiglio nazionale messicano per la scienza e tecnologia (Conacyt) e della delegazione europea in Messico. L’evento, peraltro, e’ l’ultimo dei tre incontri scientifici, organizzati nell’ambito dell’Anno Italia in America Latina dalla nostra ambasciata a Città del Messico, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con l’Istituto Italiano di Cultura e con Enel Green Power SpA.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale
S&P's: Nuovo declassamento per il Brasile
L’agenzia ha abbassato il rating del Brasile a BB da BBB- con outloook negativo, vale a dire che l’agenzia vede una possibilità su 3 di un’ulteriore declassamento. Il Paese sudamericano secondo S&P’s è di fronte a un altro anno «di forte contrazione economica» e si trova davanti«considerevoli sfide politiche ed economiche». Si tratta della seconda bocciatura dopo quella di cinque mesi fa che aveva privato il Brasile dell’investment grade.
Fonte: Il Sole 24Ore - http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-17/sp-s-boccia-l-arabia-saudita-rating-scende-a-ad-a–190514.shtml?uuid=AC6boXWC
Fiat lancia un nuovo pick-up in Brasile
Per Fiat Brasile il 2016 è l’anno del Toro, inteso non come segno zodiacale ma come pick-up. Alle ore 20 locali del 15 febbraio, il nuovo Sport Utility Pick-up (SUP) si è materializzato in tutte le sue versioni, con una diretta video trasmessa sul sito Internet dedicato. Progettato e prodotto nel modernissimo impianto dello stato di Pernambuco, dove si assembla la Renegade, questo veicolo segna una vera e propria svolta per il brand. Con il modello Jeep condivide piattaforma, meccanica e, assicurano in Fiat, la qualità che è di tipo automobilistico. Lo stile accattivante, le capacità off-road da fuoristrada e il comfort da SUV sono le altre sue caratteristiche salienti, senza dimenticare la tecnologia e la sicurezza (di serie ha 7 airbag).
Al lancio viene proposto con carrozzeria a quattro porte e due motori, un benzina 1.8 16V con cambio automatico a 6 rapporti abbinato alle due ruote motrici e un turbodiesel 2.0 da 170 Cv offerto sia 2WD sia 4WD, con cambio manuale o automatico a nove rapporti. I prezzi sono interessanti: l’entry level infatti costa 76.500 Reais, pari a 17.150 Euro, tanto quanto la Jeep di secondo prezzo, con motore 1.8 da 132 Cv e allestimento sport (l’entry level base è proposta a 68.990 Reais) o una Fiat Bravo con lo stesso motore. Il top di gamma 2.0 Diesel 4×4 Automatico in allestimento Volcano è in listino a 116.500 Reais, per intendersi 6.900 Reais in più del Freemont “base”. Il pick-up Toro è un’auto che simbolizza il ciclo di rinnovamento di FCA in Brasile e in America Latina e il futuro sviluppo di Fiat, come ha spiegato al lancio Stefan Ketter, presidente FCA per l’America Latina: “Rappresenta il pensiero e le attitudini di FCA. L’audacia si somma all’eccellenza, all’efficienza, alla qualità, e soprattutto alla creatività per generare nuove opere, insolite, emozionanti. Così, più che una macchina, rappresenta il simbolo di ciò che possiamo fare ora e in futuro”.
Fonte: Ansa 17 febbraio 2016
https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/prove_novita/2016/02/16/fiat-lancia-in-brasile-via-internet-il-pickup-toro_4188e260-ca65-4267-99d2-3cfad1d7606d.html
Cooperazione tecnico-scientifica tra Italia e Messico
Riunione sui progressi dei 12 progetti finanziati dal Programma esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica 2014-2016 L’Italia e il Messico fanno il punto sulla cooperazione scientifica e tecnologica. L’occasione è stata una riunione, che si è tenuta presso la Secretaria de Relaciones Exteriores, in cui sono stati presentati alla nostra ambasciata nel paese e all’Agenzia locale per la Cooperazione Internazionale (Amexcid) i progressi compiuti a conclusione del primo anno di attività dei progetti inseriti nel programma esecutivo Messico-Italia di cooperazione scientifica e tecnologica 2014-2016. I ricercatori di diverse istituzioni messicane hanno condiviso i risultati delle dodici iniziative in corso di realizzazione insieme ai colleghi italiani. I progetti, in particolare, sono rivolti ai settori aerospaziale, agricoltura e agroalimentare, ambiente ed energia, scienze biomediche, scienze di base e tecnologie applicate ai beni culturali.
Dall’incontro sono emerse indicazioni operative utili per la prosecuzione del programma di collaborazione. Il programma esecutivo è nato il 1 dicembre 2014, in occasione della quarta sessione della Commissione mista. All’evento la delegazione italiana fu guidata dal nostro ambasciatore in Messico, Alessandro Busacca, mentre quella locale dal direttore per la Cooperazione tecnico-scientifica di Amexid, l’ambasciatore Bruno Figueroa. Le parti selezionarono dodici progetti divisi per settore: uno per aero-spazio, due per agricoltura e agroalimentare, uno per ambiente ed energia, tre per le scienze biomediche, altrettanti per le scienze di base e due per le Tecnologie applicate ai beni culturali.
Fonte - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - 17 febbraio 2017
http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/italia-messico-analizzano-la-cooperazione.html
Brasile: prevista un'accelerazione dell'inflazione
Quest’anno l’inflazione in Brasile registrerà una crescita. E’ quanto prevedono gli analisti che hanno rivisto al rialzo le stime sui prezzi al consumo, già a livello record, nonostante il continuo peggioramento dell’economia del paese. Un sondaggio settimanale che raccoglie le previsioni di 100 economisti della banca centrale prevede che l’inflazione carioca salirà quest’anno fino al 7,61%. Stima che si confronta con il tasso di inflazione al 7,56% previsto soltanto una settimana fa. Ferme le previsioni sui prezzi, per il 2017, al 6%. Alla fine di gennaio, la banca centrale brasiliana ha lasciato invariato il costo del denaro all’attuale 14,25%. Livello che gli economisti confermano per l’anno in corso, mentre è atteso in aumento al 12,75% nel prossimo anno. Nel frattempo, il Prodotto Interno Lordo dovrebbe ridursi al 3,33% nel 2016, a fronte di attese una settimana fa, di una contrazione al 3,21%. Per il 2017, gli economisti si aspettano l’economia si espanderà dello 0,59% meno dello 0,60% previsto nell’ottava precedente.
Fonte: Teleborsa - Il Messaggero - Economia
Scarpe, il fashion firmato Brasile
Sono 69 i marchi brasiliani presente a the Micam che si tiene dal 14 al 17 febbraio in Fiera Milano. Business in crescita: l’anno scorso negoziati accordi commerciali immediati per oltre 8,4 milioni di dollari. E i buyers italiani hanno acquistato oltre 1,5 milioni di paia di scarpe, il 27% in più rispetto al 2014
Partecipazione che avviene nell’ambito del progetto Brazilian Footwear promosso dall’associazione di settore Abicalçados, con l’appoggio istituzionale di ApexBrasil, l’agenzia del governo per la promozione delle esportazioni e degli investimenti.
Le aziende espongono su un’area di oltre 1.300 metri quadrati, e sono un presenza ormai consolidata e di rilievo alla manifestazione milanese e quest’anno si aspettano un incremento del business. Il successo delle produzioni brasiliane è dovuto soprattutto alla qualità dei prodotti e dei servizi al cliente ma gli affari potrebbero essere favoriti dal tasso di cambio ancor più favorevole dello scorso the Micam, quando sono stati negoziati accordi commerciali immediati per oltre 8,4 milioni di dollari, primi segnali di una svolta commerciale storica per i calzaturieri brasiliani.
L’Italia è un mercato importante per le calzature brasiliane: dal 2012 ha incrementato il totale delle importazioni di calzature e lo scorso anno i buyers italiani hanno acquistato oltre 1,5 milioni di paia di scarpe prodotte in Brasile, in crescita del 27% rispetto al 2014. Un dato che in valore ha raggiunto la soglia di 15,5 milioni di dollari, crescendo del 10,5% rispetto al 2014. È aumentata anche la quota occupata dall’Italia sul totale dei Paesi di destinazione delle esportazioni brasiliane: dal 1,3% al 1,6% in valore e dallo 0,9% all’1,2% in volume. Attualmente, quindi, secondo i dati diffusi da Abicalçados, l’associazione dei produttori brasiliani di calzature, l’Italia è al 17° posto tra le destinazioni di maggior interesse commerciale per il Brasile, preceduta solo da Francia e Gran Bretagna per quanto riguarda l’Europa
“Riuscire a penetrare sempre più efficacemente nel mercato italiano è uno degli obiettivi primari dei nostri produttori - spiega - Patricia Ledur, analista di Abicalçados -. Si tratta di un mercato enorme, con un consumo di oltre 5 paia pro capite. Grazie alla combinazione di un prezzo competitivo e della qualità dei prodotti, le nostre spedizioni verso l’Italia nei prossimi anni aumenteranno considerevolmente. the MIicam è un appuntamento importante, sia per attirare buyers italiani sia per avere una risonanza internazionale che solo questa manifestazione sa garantire, accogliendo operatori da tutto il mondo”.
Confermato anche per questa edizione il workshop dedicato agli espositori brasiliani che affronterà aspetti quali le nuove forme di consumo, i rischi della produzione, la creazione di collezioni e l’economia creativa. Il workshop Come sviluppare una collezione per raggiungere l’equilibrio economico aziendale?” si svolge nell’ambito del progetto Export Thinking ed è patrocinato da Brazilian Footwear, in collaborazione con l’Associazione delle Industrie Calzaturiere Brasiliane (Abicalçados) e Apex-Brasil. Uno spazio speciale riservato ad una selezione di brand brasiliani all’interno dell’International Designers Area, in cui sono in mostra le creazioni più originali e innovative dei designers di tutto il mondo: in esposizione le collezioni dei brand Cristófoli, Guilhermina, Luz da Lua e Raphaella Booz.
I brand che partecipano a theMicam sono: Anatomic & Co, Moema, Boaonda, Cherry by Boaonda, Laís Romani, Carrano, Cecconello, Democrata, Kildare, Dumond, Capodarte, Lilly´s Closet, Madeira Brasil, Verofatto, Shoetherapy, Werner, Vizzano, Beira Rio, Moleca, Molekinha, Modare, Sollu, Rider, Ipanema, Grendha, Zaxy, Tabita, Paolo Sesto, Capelli Rossi, Usaflex, Stéphanie Classic, Andacco, Freeway Easywear, Itapuã, Newface, Itsandal, Piccadilly, Lilybi, Ramarim, Comfortflex, Whoop, Radamés, Kontatto, Savelli, Pegada, Toni Salloum, Ortopé, Steps on Green, Teresa Gureg, Francajel, Frattina, Suzana Santos, Renata Mello, Bibi, Bebecê, Ferracini, Tanara Brasil, Kolosh Brasil, Via Scarpa, Jorge Bischoff, Loucos & Santos, Ala, Zatz, Sândalo, Clave de Fá.
Di Simona Turini - 13 febbraio 2016 - Fonte: Il Giornale.it
http://www.ilgiornale.it/news/brasile-1224448.html
2ª edizione del salone nautico FIMAR
La nautica italiana sbarca in Brasile, un mercato dalle grandi potenzialità che, a fine 2020 potrà contare 1,4 milioni di imbarcazioni, raddoppiandole rispetto al 2013. Sono le stime dell’Associazione brasiliana dei costruttori nautici diffuse oggi in occasione della presentazione della seconda edizione di Fimar, la Fiera internazionale dell’economia del mare Italia-Brasile, che si terrà dal 4 al 7 maggio a Itajaì, nello Stato di Santa Caterina, secondo polo nautico del Brasile con 25 cantieri e 5 porti.
Dedicata alla tecnologia, subfornitura e design nautico, la Fiera è il risultato degli accordi tra il Governo italiano e il Governo di Santa Catarina ed è organizzata dalla Brazil Planet in collaborazione con Ucina, Federpesca, Assonautica Italiana e Acatmar.
”L’Italia è uno dei paesi più importanti al mondo in questo settore per volume e qualità che conta circa 200 mila aziende - ha detto il Segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli alla presentazione della Fiera - ma abbiamo un potenziale di imprese che, se aiutate, possono andare nel mondo e il sistema delle camere di commercio intende farlo, organizzandole e strutturandole adeguatamente”.
Da qui l’interesse del settore italiano, anche perché nel mercato della nautica di lusso la produzione in Brasile rappresenta l’1,5% di quella mondiale, con vendite cresciute del 40% tra il 2008 e il 2011. Tre giornate dell’edizione 2016 di Fimar, infatti, saranno dedicate al B2B tra le imprese italiane e quelle brasiliane, con quasi 90 incontri già calendarizzati.
Fonte: Ansa
http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/nauticaesport/2016/02/11/nautica-made-in-italy-in-brasilefimar-occasione-per-imprese_9c305b12-2e3a-4c2b-8ba0-b4ed2e7492a5.html
Attualità Brasile
È la domanda che molti analisti si pongono: se il Brasile sia rimasto allo stato di paese emergente senza emergere effettivamente. Fino ad un paio di anni fa il paese era considerato quasi un esempio da seguire per gli altri paesi chiamati Brics, formula con cui si designavano Brasile appunto, Russia, India, Cina e Sud Africa. Ma la vera sfida è sempre quella di far sì che la crescita impetuosa divenga poi qualcosa di strutturale e strutturato. E, quest’anno, il Brasile ha mancato alcuni appuntamenti, sottolineati da proteste di piazza, tasse che aumentano e riforme sociali che non piacciono.
Sebbene il paese stia reggendo meglio di altri alla difficile situazione economica, restano sul tappeto non pochi nodi da sciogliere. E, come dice giustamente Flores d’Arcais, ora la sfida è quella di non lasciare cadere anche la bella occasione di ospitare i Campionati del Mondo di calcio e le Olimpiadi. In fondo l’assegnazione di questi due importantissimi eventi era anche (o voleva essere) un modo per confermare il Brasile nel suo ruolo di nuova potenza economica. E se il malumore serpeggia a livello sociale la cosa non è da sottovalutare. Sembrano, per certi aspetti, già lontani gli anni delle presidenza Lula che davvero avevano messo il paese sulla strada giusta.
A mettere in allerta il Fondo Monetario Internazionale è la crescita dell’inflazione. Ma anche l’andamento del PIL probabilmente chiuderà il 2013 lontano da quelle ottimistiche previsioni che parlavano di un + 4%. la comunità economica internazionale preme perché il governo brasiliano si rimetta a schiacciare l’acceleratore su questi aspetti in particolare: aumento della produzione industriale, conseguente aumento della competitività per incrementare gli investimenti esteri, indicizzazione dei salari e riforma del sistema delle pensioni. Insomma, un programma decisamente impegnativo.
Sia ben chiaro che il Brasile ha dati economici che molti degli stessi paesi europei si sognerebbero. E oltre a ciò è bene dire che il paese resta ricco di potenzialità non ancora sfruttate, come le sue immense ricchezze minerarie e petrolifere, giusto per fare un esempio. È innegabile che, a parte le inevitabili contraddizioni, in Brasile si sia creata una classe media inesistente fino a pochi anni fa, che la produzione industriale sia comunque cresciuta e che, negli anni precedenti, siano stati creati almeno 4 milioni di nuovi posti di lavoro. La sfida, ora, è non fermare tutto questo. E non perdere il treno della crescita che il Brasile ha tutte le carte in regola per non farsi scappare.
Fonte: Lavorare all’Estero.it
http://notizie.lavorareallestero.it/rallenta-leconomia-del-brasile/
Daniele Tradii a capo di QUI! Group Brasil
Daniele Tradii è stato nominato presidente di QUI! Group Brasil, la prima società estera di QUI! Group, attiva dal 2015 in Brasile nel settore dei pagamenti elettronici, dei circuiti di fidelizzazione e couponing.
Nella veste di Presidente di QUI! Group Brasil, Tradii guiderà, dalla sede di San Paolo, il business del Gruppo nel Paese. Chiuderà entro marzo partnership strategiche con player locali che porteranno, già nel primo semestre dell’anno, all’emissione di carte prepagate multifunzione collegate a circuiti di loyalty cashback e couponing, già uno dei prodotti di punta dell’azienda sul mercato italiano, nato da un’idea dello stesso Tradii.
Daniele Tradii, bolognese di nascita, ma genovese di adozione, classe ‘53, ha maturato un’esperienza trentennale nei dipartimenti Finance, ICT e innovazione, ricoprendo posizioni manageriali in aziende ed enti di grandi dimensioni (tra cui Credito Romagnolo e NCH SpA, Gruppo bancario ICBPI). La sua esperienza in QUI! Group inizia nel 2006, alla direzione di QUI! Financial Services, azienda di proprietà del Gruppo genovese e NCH SpA (quest’ultima uscirà poi dalla partecipazione azionaria).
Tradii ha guidato QUI! Financial Services nel passaggio da semplice finanziaria a Istituto di Pagamento riconosciuto da Banca d’Italia prima, e a IMEL (Istituto di Moneta elettronica) in seguito, nel 2014. Ha ideato e promosso rilevanti progetti sulla moneta elettronica e guidato lo sviluppo di procedure standard per la gestione di bancomat, carte di pagamento e POS. Tradii è attualmente membro del consiglio dell’AIIP (Associazione italiana degli istituti di Pagamento e Moneta Elettronica).
QUI! Group intende, con questa nomina, dare piena attuazione al piano di espansione estero, iniziando proprio dal Brasile e prevedendo per il 2017 lo sbarco sui mercati di Messico e Stati Uniti, Paesi in cui il Gruppo sta stingendo accordi importanti.
Fonte: www.corrierecomunicazioni.it
3ª Edizione del Corso in Export Management
Exportiamo Academy, in collaborazione con IBS Italia, IC&Partners, Bonucchi e Associati e Octagona, organizza la terza edizione del Corso in Export Management il prossimo 2,3 e 4 marzo ad Ancona.
All’interno del corso si approfondiranno i temi caldi del momento: internazionalizzazione, investimenti all’estero, strategie di export, web marketing, finanziamenti agevolati e focus paesi. Approfondimenti su Russia, Brasile, Polonia, USA e Sud-Est Asiatico, tra gli altri.
Ecco le testimonianze delle passate edizioni:
Paolo Ferrarese - Padova, II ed.
“Ricevuta la notizia del secondo short Master in Export Management, mi sono iscritto subito in quanto non avevo potuto prendere parte già alla prima edizione. La mia partecipazione così immediata a detto evento non è stata dettata solo ed esclusivamente dal fatto di conoscere i relatori ed i loro studi quali: IBS Italia, IC & Partners e Bonucchi & Associati. Oppure dal livello di Alta Formazione che andavano a proporre ma anche dai contenuti che sono stati a mio avviso molto interessanti, soprattutto per i casi pratici che sono stati esposti e per la panoramica presentata in modo dinamico, un esempio le video conferenze con colleghi “sul campo” (on the job!) [...] “
Valerio Andrea Moriani - Roma, I ed.
“Ho partecipato alla I edizione del Corso in Export Management a Roma e ne sono rimasto particolarmente entusiasta. In poco tempo ho avuto la possibilità di conoscere ed approfondire le tematiche e gli argomenti più importanti riguardo l’export e l’internazionalizzazione di impresa, grazie alla serietà e alla competenza del corpo docenti [...]“
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Per informazioni e iscrizioni scrivi a: info@exportiamo.it o info@ibsitalia.biz
Convert Italia nel parco fotovoltaico brasiliano da record
C’è un po’ di made in Italy nel più grande impianto fotovoltaico brasiliano, un parco da 260 Mw a Ituverava nello stato di Bahia. La società italiana Convert - operativa nel settore energetico da circa 35 anni e da più di dieci anni nel comparto delle rinnovabili - curerà una commessa da circa 20 milioni di euro per produrre il tracker Trj (un inseguitore monoassiale) che aumenta mediamente del 25% la perfomance dei parchi fotovoltaici.
Quello che ha fruttato il contratto alla romana Convert è un brevetto proprietario, che abbina elevata tecnologia alla facilità di impiego e di manutenzione: aspetti che hanno influito sulla scelta dell’azienda italiana come partner nella realizzazione dell’impianto. Convert ha anche creato a Belo Horizonte la nuova Convert do Brasil Ltda, che gestirà le forniture, l’assistenza e la produzione della componente strutturale del Trj in Brasile, per servire l’America del Sud. La parte tecnologica continuerà ad essere prodotta e sviluppata in Italia.
«In Brasile - spiega Giuseppe Moro, CEO di Convert Italia - è in corso un programma di investimenti in grandi opere specie per il rilancio della politica energetica nazionale, che prevede un vasto sviluppo dell’elettrificazione e della generazione elettrica da fonti energetiche rinnovabili. Qui il solare ha il vantaggio della semplicità e dei tempi di realizzazione compressi rispetto a qualsiasi altra fonte. Dopo quanto abbiamo fatto nell’ultimo anno in Sud Africa, India e Cile e con ulteriori opportunità in Brasile e in Messico come in Egitto, ci confermiamo un player tecnologico internazionale».
Con la commessa brasiliana Convert Italia nel 2016 produrrà quasi 1 Gw di tracker e 1.7 Gw nel 2017, diventando una delle prime cinque aziende del settore nel mondo.
di C. A. F. - 5 febbraio 2016 - www.ilsole24ore.com
The Big Short: tutta colpa di Brasile e Cina
Il bollettino della BCE parla chiaro: la crisi dei mercati finanziari è partita dall’eccesso di offerta di moneta innescato dai QE delle Banche Centrali che hanno determinato una trappola della liquidità globale con deflazione diffusa; la discesa dei prezzi delle materie prime ha ingolfato i due principali motori dell’economia reale mondiale: Brasile e Cina.
Testualmente:
”Se da un lato l’attività ha continuato a mostrare una tenuta maggiore nei paesi importatori di materie prime (tra cui India, Turchia e paesi dell’Europa centrale e orientale non appartenenti all’area dell’euro), dall’altro la crescita resta molto fiacca nei paesi esportatori. In particolare, i più recenti indicatori di breve periodo suggeriscono un intensificarsi del rallentamento economico in Brasile. Nel primo decennio del secolo il Brasile ha beneficiato della forte domanda, in particolare dalla Cina, di alcune delle sue principali materie prime di esportazione (ad esempio minerali ferrosi, soia e zucchero grezzo). Sostenuto da un miglioramento delle ragioni di scambio, il PIL del Brasile, in questo periodo, è cresciuto mediamente del 3,1 per cento sul periodo corrispondente. In seguito al forte calo dei prezzi delle materie prime nel 2011, le ragioni di scambio sono peggiorate e di conseguenza la crescita del PIL è stata costantemente inferiore alle attese. Al tempo stesso sono riemerse le debolezze strutturali di fondo dell’economia rappresentate da un sistema tributario oneroso, un settore informale di notevoli dimensioni, infrastrutture inadeguate, concorrenza limitata, alti costi di avvio di nuove attività imprenditoriali e aliquote tariffarie elevate”.
Nel 2008, quando tutte le correlazioni tra asset class sono saltate, si pensava che i paesi emergenti fossero, nel lungo periodo, una delle migliori soluzioni di investimento…la storia a volte si ripete, a volte cambia, ma la paura del mercato finanziario oggi è quella di trovarsi per la prima volta davanti ad un lungo periodo di alta volatilità dovuto a stagnazione ed immobilismo macroeconomico generalizzato. La ripresa sarà possibile quando il nemico storico dell’economia anni 80-90, l’inflazione, tornerà a livelli fisiologici sostenibili eliminando gli eccessi. Nessuno è in grado di stabilire quando ciò accadrà, l’unica certezza è che nel lungo periodo saremo tutti morti come diceva qualcuno !
5 febbraio 2016 Fonte: www.tradingroomroma.it
I conti di Tim Brasil confermano il rallentamento in Brasile
TIM Participações, controllata brasiliana di Telecom Italia, ha chiuso il quarto trimestre con un fatturato in calo del 20,2% su base annua a 4,122 miliardi di real brasiliani e con ricavi da servizi in flessione del 7,6% su base annua rispetto al -6,5% del terzo trimestre 2015. I ricavi dei dispositivi cellulari sono scesi addirittura del 75% su base annua, risentendo dello scenario macro difficile in Brasile.
L’ebitda è calato del 4,5% a 1,487 miliardi di real brasiliani con un margine del 36,1% rispetto al 30,1% del quarto trimestre 2014 grazie alle azioni di riduzione dei costi che l’azienda ha messo in atto. A livello reported, la performance dell’ebitda (1,514 miliardi, -2,8% su base annua) ha beneficiato della terza tranche della vendita della torri.
L’utile netto si è contratto dello 0,8% a 456 milioni di real e del 3,3% a livello reported (475 milioni). Infine, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 1,733 miliardi di real rispetto agli 1,274 miliardi di fine 2014, dopo investimenti ricorrenti per 4,658 miliardi nel 2015 (+18,6% su base annua), in gran parte dedicati alle infrastrutture 3G e al 4G.
I risultati di Tim Participações sono allineati alle attese degli analisti e riflettono il difficile quadro economico brasiliano, ma mostrano allo stesso tempo che la società è in grado di proteggere i margini con azioni di taglio dei costi, salvaguardando comunque gli investimenti. Nel corso dell’anno la copertura 4G del Brasile è aumentata, riguarda oggi il 59% della popolazione urbana.
“I risultati di Tim Brasil del quarto trimestre confermano il rallentamento che ci aspettavamo e riflettono il difficile contesto macro e l’ambiente competitivo in Brasile”, commentano gli analisti di Banca Imi (non coprono il titolo TI con un ratring). Gli analisti di Banca Akros parlano di un set misto di risultati, di impatto neutrale sui conti di Telecom Italia (10 milioni di euro il gap negativo sull’ebitda) e quindi confermano il rating accumulate e il prezzo obiettivo a 1,30 euro sul titolo TI.
“L’andamento del trend operativo è in linea con le nostre aspettative che incorporavano un meno marcato rallentamento dei ricavi, ma con una meno robusta espansione dei margini, visto che l’ebitda margin era atteso al 34%, che ha beneficiato della focalizzazione sulla strategia commerciale sul mobile internet e sui clienti postpagati, +8,6%”, spiegano gli analisti di ICBPI (rating neutral e target price a 1,24 euroi su TI). “Certo che le prospettive per l’anno in corso rimangono deboli a causa del contesto macroeconomico e monetario difficile”.
Per gli analisti di Mediobanca Securities è necessario un consolidamento in Brasile e la recessione potrebbe favorire un’accelerazione di questo processo. Quasi tutti i player probabilmente sarebbero coinvolti, naturalmente un accordo avrebbe bisogno di essere sostenuto dal governo locale e di avere il permesso dei regolatori. “Viste le attuali condizioni a livello di valutazioni e di cambi valutari, un’integrazione alle giuste condizioni probabilmente avrebbe più senso di una cessione di Tim Brasil”, precisano gli analisti della banca d’affari.
“Siamo tentati dal dire che probabilmente alcuni tentativi per esplorare un deal sono in corso, ma probabilmente si tratta di un processo difficile che richiede tempi per essere attuato correttamente”, concludono gli analisti di Mediobanca che sul titolo Telecom Italia mantengono il rating outperform e il prezzo obiettivo a 1,51 euro.
A Piazza Affari al momento il titolo Telecom Italia sale solo dello 0,05% a quota 0,93 euro. Il prossimo 15 febbraio si riunirà il C.d.A. del colosso TLC italiano per analizzare i conti preliminari 2015. Il giorno successivo verranno presentati al mercato, insieme a un aggiornamento del piano industriale triennale.
di Francesca Gerosa - Milano Finanza.it - 5 febbraio 2016
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